Tra gli elementi che caratterizzano maggiormente la dimensione di genere dei percorsi formativi di ambito tecnico e scientifico vi è ancora oggi una persistente eterogeneità di genere negli orientamenti femminili e maschili verso la scienza e la tecnica, che vede i ragazzi più interessati all’ingegneria, alle scienze tecnologiche e informatiche, le ragazze invece alla medicina, la biologia e la biotecnologia.
A livello simbolico, la tradizionale polarizzazione tra ‘scienze hard maschili’ e ‘scienze soft femminili’ è tutt’oggi un principio organizzativo delle scelte a carattere scientifico e tecnico tra le giovani generazioni, un aspetto, questo, particolarmente significativo laddove mette in luce aspetti di tradizione nella relazione tra il genere e la scienza, se pur nel contesto di ampi mutamenti che investono oggi la scienza contemporanea, soprattutto nei suoi rapporti con la tecnica.
A partire da queste premesse, il progetto “Che genere di scienza? Le studentesse dal liceo scientifico alla scelta universitaria”, attivo da settembre 2013 presso il Liceo G. Fracastoro di Verona, metterà a fuoco gli elementi che maggiormente caratterizzano il rapporto tra studentesse e materie scientifiche e tecniche: qual è il loro orientamento verso scienza e tecnica? Che rappresentazioni ne hanno, in termini di valori,
atteggiamenti e interessi, motivazioni, aspettative? Solo a partire da queste domande è possibile delineare gli aspetti motivanti e ostacolanti rispetto alle loro future scelte universitarie in ambito scientifico e tecnologico. Sua ulteriore finalità è quella di favorire il processo di scelta post-scolastica delle studentesse, anche attraverso il confronto con alcuni modelli di ruolo femminili in ambito tecno-scientifico.
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