Questa poesia è per tutti gli uomini
Che hanno dedicato il loro tempo
A spiegarmi le mie ricerche.
Nelle stazioni e nei corridoi
Di notte ubriachi alle feste
E col caffè cattivo delle conferenze.
Spesso non sapendo delle mie ricerche
Nulla più del titolo
Avete sacrificato una possibilità di imparare
Con l’unico scopo di illuminarmi con la profondità del vostro sapere.
Grazie per avermi detto “è solo avidità”
Quando dicevo che la mia ricerca era sui valori morali nella finanza
Grazie per avermi detto dei Gold Standards
E per avermi spiegato la storia di Wolf of Wall Street
E che le crisi finanziarie non colpirebbero tanto la gente
Se solo pensassero a Diversificare il Portafogli Azionario.
E grazie per avermi suggerito di leggere Chomsky
E Žižek e Graeber
E tutti gli altri Grandi Uomini.
E no, non lo sapevo che Paul Krugman avesse un blog
Grazie per avermi ricordato di citare il tuo libro.
Grazie anche allo studente del primo anno
Che mi ha dato consigli per la discussione del mio dottorato
Nei primi tre minuti della nostra prima conversazione
(Sì, ti ho cronometrato)
Un ringraziamento speciale al mio relatore
Che, quando gli ho detto su cosa volevo lavorare,
Mi ha raccontato delle vacanze all’estero di suo figlio
E di qualcosa che suo figlio aveva detto
Di vagamente correlato
Ai miei interessi
E non poteva essere un soggetto più interessante su cui lavorare?
Mi dispiace di non essere mai più venuta ad incontrarti
E di aver continuato con il mio studio.
Grazie per il brutto voto che mi hai dato
Sono sicura che non mi volessi punire
Anche se l’altro commissario ha dato alla tesi il voto massimo
E ho poi avuto una Lode Speciale quando l’ho presentata ad una conferenza.
Grazie al professore che dopo la mia presentazione
Mi ha spiegato che non averi dovuto includere
Discussioni sull’Esperimento della Prigione di Stanford
O sul lavoro di Stanley Milgram
Nella mia ricerca sui crimini di guerra.
Non sapevo che la psicologia non fosse una vera scienza
E che non può proprio dirci niente
Che non sia già evidente
Per te.
Grazie anche al professore di un’altra università
Che mi urlava nell’orecchio
Al pub dopo la mia presentazione
Che devo proprio leggere il fumetto dei Morti Viventi
Se davvero voglio capire il genere
Perché i 12 film nella mia relazione
Non erano abbastanza.
E sì, mi stavi molto vicino
Ma eri così importante
E tutti dicevano che eri così tosto
E in effetti ero lusingata
Quindi penso di non poter dire, col senno di poi, che facevi schifo.
Grazie anche al professore
Che, in un incontro sui principi guida dell’università,
Si impegnò per chiarire che il suo parere
Sulla dedizione alla verità
Era più importante
Del mio parere
Sulle condizioni di lavoro.
Perché avrei potuto pensare che le mie idee fossero valide quanto le tue
Se non avessi aggiunto le parole
“Questa è la cosa più importante”
E
“Se non siamo interamente dediti alla verità
(O era dediti all’intera verità?)
Tutti gli altri dettagli, tipo le condizioni di lavoro, non hanno importanza”
Ancora oggi non sono sicura di cosa intendessi.
Ma forse è solo la mia precarietà finanziaria
Che mi confonde le idee e distorce le priorità
E se solo fossi un professore bianco e uomo
Potrei essere più oggettiva
E meno preoccupata delle condizioni di lavoro
E più dedita alla verità assoluta.
E grazie anche all’auto-proclamato libertario su twitter
Per avermi fatto sapere
Che non avrei una mentalità così vittimistica
Se non avessi scelto un Dottorato sulla disoccupazione
E, sì! troia femmi-nazi estremista e ben-pensante è un’ottima descrizione del mio carattere.
Che grande intuizione la tua.
[… … …]
Devo a tutti voi estrema gratitudine
E delle scuse, suppongo.
Mi dispiace che quando ci siamo incontrati
L’unico ruolo che io abbia avuto sia stato di servizio
Alla vostra imposizione di dominio
Una tela su cui imprimere la vostra insicurezza
Che, francamente, è una sottovalutazione delle mie capacità e del mio intelletto
Mi dispiace per la vostra crescita rachitica
Per il vostro sviluppo interrotto
Che ha reso un confronto reale tra noi impossibile
E questa è una perdita più per voi che per me.
E mi dispiace
Che non cercherò ancora
Di ottenere il vostro rispetto
Non vi cercherò
Me ne andrò mentre parlate
E vi silenzierò su twitter
E vi lascerò a pontificare nel vuoto
Perché la vostra approvazione non mi interessa.
Ho smesso, non ci sto più.
Perché ce n’è finché ne voglio
Di persone con cui costruire un mondo
Che non sia costruito sul dominio.
E mi spiace
Che in quel mondo non ci sarete
Finché non imparerete che metà del mondo
Non esiste solo
Per starvi ad ascoltare
Mentre ci spiegate il nostro lavoro.
Grace Krause
Original version:
https://blogs.cardiff.ac.uk/rsrc/2019/03/08/i-got-told-what-to-call-this-poem-by-my-male-colleague/
Kindly translated by Monica Zoppè